Il parco archeologico più grande d'Europa
Il parco archeologico di Selinunte costituisce il più ampio ed imponente d´Europa, estendendosi per 1740 km quadrati e comprendendo numerosi templi, santuari e altari.
Fondata verso la metà del VII secolo a.C., Selinunte rappresenta un patrimonio culturale di straordinaria importanza, essendo di fatto l´ultimo baluardo occidentale della Magna Grecia e dei cosiddetti "Greci d´occidente", come vennero chiamati i coloni che sbarcarono in Sicilia dal 700 a.C in poi.
La città ebbe una vita breve (circa 200 anni), durante la quale la sua popolazione crebbe fino a raggiungere le 25.000 unità. Alleandosi con Cartagine per assicurarsi protezione contro la vicina città elima di Segesta, Selinunte sperava di poter crescere ad occidente e assoggettare gli Elimi stessi. Ma dopo la disastrosa spedizione in Sicilia degli ateniesi cambiarono improvvisamente gli equilibri e Segesta, prima alleata di Atene, riuscì ad assicurarsi l'alleanza con i cartaginesi, che a suo volta "abbandonarono" Selinunte. Non avendo colto tutti i segni del cambiamento in atto, Selinunte invase i territori Elimi, suscitando la dura reazione di Cartagine, che cinse d´assedio la città con un esercito di 100.000 uomini distruggendola completamente Selinunte riuscì a riprendersi e successivamente venne ricostruita da coloni greci e punici. Ma nel 250 a.C. Roma, dopo aver vinto la prima guerra punica, la distrusse nuovamente e questa volta per sempre.
Selinunte, anche grazie ad una parziale opera di ricostruzione dei suoi tempi, rappresenta un ineguagliabile scorcio d´antica Grecia. Ricca di templi, santuari, fortificazioni e splendide metope scolpite, tra le sue innumerevoli bellezze artistiche, annovera anche il colossale tempio G, dedicato a Zeus, uno dei più importanti ed imponenti dell´antichità classica (misura ben 113 m x 54 m). Visitare l´area archeologica equivale a viaggiare indietro nel tempo. Chiudendo gli occhi si odono ancora le voci dei mercanti in piazza e si possono sentire gli odori delle spezie provenienti da tutto il mediterraneo. Le sculture ritrovate negli scavi di Selinunte si trovano presso il museo nazionale archeologico di Palermo, ad eccezione dell'opera più famosa, l'Efebo di Selinunte, che è oggi esposto al Museo Comunale di Castelvetrano. Insieme al Giovinetto di Mozia ed al Satiro danzante di Mazara, rappresenta uno dei tesori più importanti di tutta la provincia di Trapani.